Rinuncia all'eredità a favore dei figli
Buongiorno, Chiedo se in presenza di un debito nei confronti dell'ufficio delle entrate si possa evitare di percepire l'eredità dei propri genitori in favore invece dei propri figli ( in altre parole nonni in favore dei nipoti). Nell'eventualità, si puo' fare testamento olografo? Come dovrebbe essere scritto? Grazie
All'apertura della successione (contestuale alla morte) determinati soggetti sono chiamati all'eredità: in assenza di testamento, tali soggetti sono definiti legittimari.
Si tratta di quelle figure che hanno un vincolo di parentela stretto con il defunto e, in particolare, trattiamo del coniuge, dei figli e degli ascendenti (genitori).
Il chiamato ha la facoltà di accettare o rinunciare.
L'accettazione comporta che il patrimonio successorio si confonda con il patrimonio ricevente dell'erede: ciò significa che nel patrimonio dell'erede entrano le posizioni attive (crediti, patrimonio) e passive (debiti, obbligazioni) del de cuius.
Questo effetto, opera per chiunque accetti: il focus deve pertanto essere posto, per valutare gli effetti dell'eredità, non tanto sui soggetti/eredi, ma sullo stato economico della successione.
Se il patrimonio reca dei debiti (nel nostro caso, di natura tributaria verso l'Agenzia delle entrate), questi permarranno a prescindere dal grado di parentela dell'erede con il de cuius.
Pertanto, lavvode i figli del de cuius rinunciassero all'eredità, questa, per il principio della rappresentazione (cfr., art. 467 codice civile: "la rappresentazione è quell'istituto che fa subentrare i discendenti nel luogo e nel grado del loro ascendente, in tutti i casi in cui questi non può o non vuole accettare l'eredità <...>") sarà destinata ai figli (nipoti del de cuius) dei rinuncianti.
Ove i Vostri figli accettassero, sarebbero obbligati per i debiti maturati dal de cuius verso l'Agenzia delle entrate.
Quanto al testamento olografo, certamente si può redigere, essendo un negozio previsto dal nostro Ordinamento e certamente mediante lo stesso il testatore può liberamente disporre del proprio patrimonio. In ogni caso, tale soluzione non affranca gli eredi dal debito.