Diritto di abitazione della madre sulla casa della figlia. Alla morte, il diritto passa al marito?
Buongiorno avvocato, volevo un'informazione. Io ho donato a mia figlia due immobili. In uno dei due abita lei, sull'altro ho il diritto di abitazione. Mi sono successivamente sposata. Vorrei sapere, se alla mia morte il diritto di abitazione passa a mio marito. Grazie per la risposta.
Il diritto di abitazione non è trasmissibile per successione.
Al decesso del titolare, infatti, il diritto si estingue.
Considerato che la casa in questione è peraltro di proprietà esclusiva di sua figlia, non opera nemmeno il diritto di abitazione riconosciuto al coniuge supersiste, previsto quando la casa ove risiede la coppia sia di entrambi o almeno pro quota del coniuge deceduto.
In concreto, sua figlia potrebbe chiedere la liberazione dell'immobile a suo marito.
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Piuttosto, per quanto lei non lo richieda, da quanto espone ritengo interessante portare alla sua attenzione quanto segue.
All'apertura della sua successione (eredità), sua figlia, avendo ricevuto in donazione dei beni (immobili) dovrò procedere con la collazione.
Si tratta di un istituto che prevede che il donatario, alla morte del donante e all'apertura della sua successione, versi nell'asse ereditario il valore ricevuto per donazione, così che nella devoluzione ereditaria non siano lese le quote degli altri legittimari (ad esempio, il marito).
Per spiegarmi con un esempio, se lei, avendo donato le sue case alla figlia per un valore ipotetico complessivo di euro 600.000,00, al momento del decesso non fosse titolare di beni, il suo asse ereditario sarebbe composto dalle donazioni a beneficio di sua figlia e, su questo, si opererebbe la devoluzione ereditaria.
Si che suo marito, concludendo, potrebbe pretendere una quota di proprietà tra gli immobili donati o un valore pari alla sua quota di legittima applicata al valore dell'asse ereditario (nel caso portato ad esempio, un valore di euro 300.000,00).
