Riconoscimento di mansioni superiori: come richiederlo?
Per rispondere al Suo quesito occorre premettere che, sulla base di un recente orientamento della Corte di Cassazione "nella valutazione relativa alla determinazione dell’inquadramento di un lavoratore subordinato il procedimento logico giuridico si articola in tre fasi successive: l’individuazione delle qualifiche e dei gradi previsti dal contratto collettivo di categoria, l’accertamento in fatto delle attività lavorative in concreto svolte, e il raffronto dei risultati di tali due indagini".
In sostanza bisognerebbe prima di tutto esaminare le disposizioni previste dal Suo CCNL di riferimento relativamente all'inquadramento, valutare le mansioni che Lei in concreto esercita e, all'esito del confronto, capire se ci sono i margini per una richiesta di riconoscimento di mansione superiore (e un corrispondente inquadramento superiore), anche retroattiva, con richiesta delle relative differenze retributive e contributive legate alla mansione di fatto ricoperta (ma non contrattualmente riconosciuta).
Sul punto si tenga presente quanto previsto dall'art. 2103 Codice Civile, comma 7, a norma del quale il lavoratore, in caso di svolgimento di mansioni superiori, ha diritto al trattamento normativo ed economico corrispondente all'attività svolta; inoltre, l'assegnazione diviene definitiva ove essa non abbia avuto luogo per ragioni sostitutive di altro lavoratore in servizio, dopo il periodo fissato dai contratti collettivi anche aziendali o, in mancanza, dopo sei mesi continuativi.
Verificati i presupposti di legge, la richiesta dovrebbe essere avanzata formalmente al Suo datore di lavoro, preferibilmente con lettera a firma di un legale, nella quale dovrebbero essere conteggiate anche le somme dovute a titolo di differenze retributive e contributive per lo svolgimento della mansione corrispondente all'inquadramento superiore a quello attualmente assegnato. In caso di diniego potrà adire il competente Tribunale del Lavoro per una vertenza.