Il pensionato può riprendere a lavorare e con quale forma contrattuale?
Occorre premettere che non c’è nessuna legge che vieti al pensionato di lavorare, con qualsiasi tipologia contrattuale.
Il pensionato, quindi, può sia lavorare in proprio, che essere assunto come dipendente, o essere inquadrato come collaboratore.
La legge non prevede nemmeno un’età massima, oltre la quale il pensionato non può lavorare: il datore di lavoro, tuttavia, è libero di licenziare il dipendente (pensionato o meno) che ha compiuto i 67 anni di età (ossia che possiede i requisiti per la pensione di vecchiaia).
A livello contrattuale non esiste un contratto migliore per i pensionati in senso assoluto: tuttavia, esistono dei rapporti di lavoro che meglio si adattano alle esigenze di un pensionato, e che addirittura prevedono i pensionati come specifica categoria di destinatari di particolari agevolazioni contrattuali. È il caso, ad esempio, del contratto di prestazione occasionale, che, a favore dei pensionati, prevede dei limiti di reddito più alti. Il contratto di lavoro a chiamata, o intermittente, prevede addirittura la sola possibilità di assumere persone sotto i 24 anni o con almeno 55 anni, anche pensionati.
In ogni caso, non sono vietati nemmeno i classici contratti di collaborazione di natura parasubordinata.
Ovviamente ogni forma contrattuale e contributiva presuppone una attenta consulenza di carattere fiscale per valutare l'impatto degli introiti derivanti dal contratto di collaborazione sulla tassazione e sul cumulo con la pensione.