Garage condominiale: che limiti alla rumorosità?

Salve ho un appartamento con relativo garage in affitto, premetto che abito in una villetta solo con 2 appartamenti, ed ognuno ha il proprio garage. Si da il caso che io a volte svolgo qualche lavoro di casa in garage e cioè pitturo le sedie che sono rovinate dal tempo, aggiusto il motore della lavatrice qlc punto di saldatura ecc. Ultimamente la signora di sotto mi da problemi, in quanto dice di sentire puzza di smalto o di ferro, o di acquaragia, addirittura sente la puzza se la mia signora cucina la verza o il cavolfiore. E mi ha detto verbalmente che io il garage nn posso fare nessun tipo di lavoretto come hobby. la mia domanda è posso usare il garage come meglio credo senza che gli altri mi possano denunciare ? Grazie O

Immobili (29/03/2018)
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Autore:
Avvocato Fabrizio Tronca
Eredità e Successioni, Immobili, Famiglia
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Risposta:

I locali concessi in locazione debbono essere utilizzati secondo l'uso cui, da previsione contrattuale, sono destinati.

Così la locazione abitativa consente di utilizzare l'immobile come appartamento e la locazione a uso non abitativo, nel nostro caso ad uso garage o rimessa auto, consente di utilizzare il locale per il ricovero e la custodia della o delle automobili o dei veicoli in generale.

Ogni uso diverso rispetto a quanto stabilito dalla lettera contrattuale, espone la parte a contestazioni o, peggio, azioni di rilievo giudiziale.

V'è, con particolare riferimento al nostro caso, da aggiungere inoltre che possiamo prendere quale punto di riferimento la normativa  prevista dall'art. 844 codice civile, in forza del quale "Il proprietario di un fondo non può impedire le immissioni di fumo o di calore, le esalazioni, i rumori, gli scuotimenti e simili propagazioni derivanti dal fondo del vicino, se non superano la normale tollerabilità, avuto anche riguardo alla condizione dei luoghi".

La norma citata ci assegna un parametro, ovvero: non può essere impedita una attività, fino a che questa o gli effetti di questa non siano intollerabili (per i vicini), anche contestualizzati rispetto al luogo.

Va precisato che, per provare il superamento della soglia di tollerabilità, la vicina dovrebbe quantomeno munirsi di una perizia di un tecnico e adire l'autorità giudiziaria, per fare cessare le condotte. Tale ipotesi è ritenuta, al momento, piuttosto futuribile e non pronosticabile.

Fabrizio Tronca, avvocato 

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