In caso di comproprietà esiste una prelazione?
Versiamo in regime di comproprietà ed esattamente ogni comproprietario è titolare della quota di 1/2 dell'immobile.
Il prezzo, per ogni compravendita, è stabilito liberamente dalle parti e su accordo delle stesse.
È fatta salva una esagerata e immotivata sottostima del bene, che comporterebbe una compravendita simulata e/o una indagine dell'Agenzia delle Entrate, con relatie sanzioni.
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Ella è libero di acquistare la quota altrui, prima della vendita a terzi: in tal caso, può senz'altro acquistare dal fratello la quota del 50%, ad esempio, per € 130.000,00, per poi rivendere l'intero bene immobile ad € 300.000,00.
Ciò è naturalmente rimesso alla adesione del fratello venditore alla Sua proposta.
Infatti, escludiamo che esista una previsione normativa, o una consuetudine o prassi, che possa imporre al venditore un prezzo o l'applicazione del criterio di fissazione del prezzo, così fissandolo in misura inferiore rispetto al valore del bene o alla volontà dello stesso venditore.
Inoltre, la posizone di comproprietario del bene compravenduto non riconosce a tale status un privilegio in termini di valutazione del bene.
Diversa fattispecie (che non prevede la possibilità di fissare un prezzi inferiore al valore di mercato del bene) è quella che invece attribuisce al coerede una prelazione in caso di vendita della quota ereditaria.