Unioni civili e modifica del cognome: come funziona?
Buongiorno, Il 26 settembre mi sono unito civilmente con il mio compagno, dichiarando l'intenzione di anteporre il suo cognome al mio. La ritengo una cosa di fondamentale importanza, un po' come succede negli Stati Uniti: avere la libera scelta di tenersi il proprio cognome, assumere quello del coniuge, oppure uno comune. Con conseguente cambio dei documenti, però, altrimenti lo si potrà utilizzare solo in contesti informali. Non ho capito cosa succede con i nuovi decreti. Si intende dire che la variazione anagrafica in caso di assunzione del cognome del coniuge è diventata facoltativa, oppure che è stato proprio vietato a tutti di cambiare codice fiscale e documenti vari? Spero proprio di no! Per molte persone è una scocciatura burocratica, ma per molti altri, io incluso, poter utilizzare legalmente il nuovo cognome è importante. Sapete per caso dirmi qualcosa al riguardo? Ringraziandovi anticipatamente per l'attenzione accordatami, vi porgo i miei migliori saluti.
Unioni civili e Convivenza
(18/10/2016)
Avvocato Fabrizio Tronca
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Risposta:
Con la previsione delle unioni civili è stata riconosciuta la possibilità alla coppia di assumere, per la durata dell'unione, un cognome comune, scegliendolo tra i cognomi degli uniti. La Legge n. 76/2016 dispone, infatti: "Mediante dichiarazione all'ufficiale di stato civile le parti possono stabilire di assumere, per la durata dell'unione civile tra persone dello stesso sesso, un cognome comune scegliendolo tra i loro cognomi. La parte può anteporre o posporre al cognome comune il proprio cognome, se diverso, facendone dichiarazione all'ufficiale di stato civile". La dichiarazione resa in sede di unione civile vale a tutti gli effetti come scelta del cognome comune, per cui è da intendersi come una modificazione di cognome. Venendo all’oggetto del Suo quesito, confermiamo che la modificazione del cognome prevede la modifica automatica del codice fiscale: nel nuovo codice fiscale verrà quindi aggiunto il cognome del partner. Pertanto, la modifica del codice fiscale non costituisce una facoltà demandata agli uniti, ma un obbligo automatico, che sorge alla formalizzazione dell’unione. Sarà quindi necessario, in prima battuta, recarsi presso l’anagrafe comunale per la modifica dei propri documenti di riconoscimento. Il secondo step prevede l’accesso all’Agenzia delle Entrate, muniti di documento identificativo (carta identità o passaporto) per la richiesta del nuovo codice fiscale. La modifica del codice fiscale comporta per il soggetto interessato una necessaria attenzione alle conseguenze anagrafiche e quindi burocratiche. Il codice fiscale è, infatti, l’identità del soggetto e ciò incide su tutti i rapporti rispetto ai quali l’identità costituisca presupposto essenziale: rapporti bancari, contratti lavorativi, intestazione INPS, passaporto, solo a titolo di esempio assolutamente non esaustivo. La modifica del codice fiscale comporterà quindi, a cascata, la modifica formale di una serie di documenti e atti collegati all’identità del cittadino.
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