Il mio partner mi tradisce e mente. Posso chiedere i danni morali?
Il danno morale è una voce di danno associata e vincolata - di norma - al danno biologico, ovvero ad una lesione dell'integrità psico-fisica cagionata da una condotta illecita altrui.
Ciò comporta che, nel caso di specie, sarebbe da verificare che:
- la condotta dell'ex compagno sia stata sostanzialmente di natura illecita, quindi violativa delle legge e non di aspettative personali.
- sia stata la causa diretta di un danno (lesione) alla Sua integrità fisica o psicologica.
Entrambi i profili debbono essere accertati e documentati, ad esempio, quanto alle condotte illecite, da prove testimoniali e, quanto al nesso causale tra le stesse ed il danno lamentato, da una perizia medica.
L'eleborato peritale dovrebbe attestare la sussistenza di un Suo disagio (patologico, non solamente emotivo) e il nesso con le condotte illecite del compagno.
In astratto, non possono definirsi illecite condotte pur biasimevoli sul piano umano quale il tradimento e un disatteso impegno a cambiare atteggiamento verso il partner.
Ciò tanto più vale, quanto trattiamo di un rapporto non matrimoniale.
In regime di matrimonio, infatti, sussistono obblighi di legge quali il dovere di fedeltà, di coabitazione e di solidarietà morale e materiale, che se violati dal consorte realizzano ipso facto un illecito e pertanto per il danno biologico.
Tali doveri codificati non sussistono invece per la convivenza non formalizzata (e ancore meno per relazioni che non contemplino la convivenza) e pertanto la prova di profili illeciti è senz'altro più ardua ed articolata, collocandosi perfettamente nella disciplina della responsabilità extracontrattuale (art. 2043 c.c. "Qualunque fatto doloso o colposo, che cagiona ad altri un danno ingiusto, obbliga colui che ha commesso il fatto a risarcire il danno".)
Avvocato Fabrizio Tronca