Successioni: cosa succede se non ho accettato?
Domanda: siamo 1 fratello e2 sorelle il papà è morto 7 anni fa.noi sorelle si va d'accordo 3 anni fa lui ha fatto a nome suo la delega delle pensioni della mamma senza dire niente a noi 2 da 1 anno prende anche l'accompagnatoria perchè ora non sta bene..i genitori avevano un terreno con 2 casolari che hanno lasciato in donazione uno al fratello e uno alla sorella io niente rimane la casa..se la mamma viene a mancare e non avvisa neanche per la successione...cosa facciamo ...io che non ho avuto posso non accettare le donazioni fatte....non so se potete aiutarmi grazie
Eredità e Successioni
(25/11/2016)
Avvocato Livia Achilli
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Risposta:
La successione ereditaria collegata alla morte di suo padre è aperta dal momento del decesso. Lei, in qualità di chiamata all'eredita, così come i suoi fratelli, ha quindi 10 anni di tempo, dalla data di apertura della successione per accettare o rifiutare l’eredità. Questo termine vale se lei non è nel possesso dei beni (o parte dei beni) oggetto dell'eredita. Nel caso invece fosse in possesso di alcuni beni ereditari lei dovrebbe decidere entro tre mesi mesi se accettare o meno. Trascorso tale termine senza che lei si sia espressa, l'eredità si considera accettata per legge. Questa situazione si presenterebbe anche nel caso sua madre dovesse mancare: tutti gli eredi avrebbero il diritto di succedere nella proprietà della casa familiare e di eventuali altri beni di proprietà della defunta (denaro, oggetti, conti correnti etccc). Tornando alla vicenda legata alla successione di suo padre. Per quanto riguarda la ripartizione dei beni tra i fratelli - ipotizzando che tutti abbiano accettato - bisognerà per prima cosa verificare se esiste o meno un testamento. Nel primo caso i beni vanno in linea di principio ripartiti in base alle volontà del defunto. Nel secondo caso (mancanza di testamento) è la legge che indica le quote di ripartizione. Quindi, per prima cosa, bisognerebbe capire se l'eredità di suo padre sia stata da lei accettata (se non espressamente, in modo tacito, attraverso il possesso dei beni). E, in caso affermativo, se sia ravvisabile una lesione della sua posizione. Infatti, ove le donazioni eseguite dai suoi genitori a favore dei suoi fratelli, abbiano leso la quota di eredità che la legge le riconosce sempre e comunque in ragione dello stretto rapporto parentale tra lei e il defunto, lei potrebbe valutare la possibilità di impugnarle. In relazione alla delega di cui parla. Ovviamente, in linea generale, una delega per essere valida presuppone che sia validamente conferita dal delegante (sua madre, ci par di capire). Non può essere il delegato (suo fratello) che autorizza se stesso. Tale delega dovrebbe in tal caso intendersi assolutamente inefficace.
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