Un collega ha timbrato il cartellino al mio posto, mi hanno licenziato. È legittimo?

Inizio turno di lavoro alle 13, mi dilungo in una telefonata privata importante e chiedo al collega di timbrare al posto mio ed entro in ufficio alle 13:10, sia io che il mio collega siamo stati licenziati per questo motivo
Diritto del lavoro (24/11/2018)
Risposta:

Occorre premettere che il licenziamento può essere impugnato stra-giudizialmente entro 60 giorni dalla comunicazione.

Nel Suo caso, pertanto, entro 60 giorni dal 5 novembre u.s., di conseguenza sembrerebbero esservi ampi termini, per valutare la possibilità di impugnare o meno il provvedimento espulsivo.

Veniamo al merito della vicenda.

Le anticipiamo che la timbratura del cartellino (o del badge di presenza) da parte di un altro lavoratore rappresenta una grave violazione degli obblighi, soprattutto dell’obbligo di fedeltà, posti a carico del lavoratore, che potenzialmente è idonea a minare e interrompere il rapporto di fiducia tra il datore di lavoro e il lavoratore.

A riguardo riteniamo sia utile riportare il testo di una sentenza della Corte di Cassazione del 2014 (n. 4893), che così ha statuito: “il licenziamento disciplinare intimato quale conseguenza della timbratura da parte di un lavoratore del cartellino presenze di un collega deve essere supportato dalla prova certa dell’assenza sul luogo di lavoro del lavoratore beneficiario della timbratura. In difetto di tale prova, il licenziamento sarà considerato sproporzionato e conseguentemente illegittimo”.

In sostanza, secondo la Corte di Cassazione il fatto in sé sarebbe idoneo a concretizzare una giusta causa di licenziamento, ma se non è supportato dalla prova dell’assenza del lavoratore dal posto di lavoro perde quel carattere di gravità che giustifica il licenziamento in tronco (può essere punito ma con sanzioni più lievi).

Nel Suo caso, pertanto, si potrebbe valutare la possibilità di percorrere la via dell’impugnazione, quantomeno stra-giudiziale (soprattutto considerando che Lei, di fatto, si trovava in azienda o, comunque, davanti all’ingresso), tenendo presente alcuni aspetti sui possibili sviluppi:

-        Non vi sarebbe reintegra (Lei è in regime di Job Act e il caso potrebbe non rientrare nei rari casi di reintegra);

-        Nel caso di licenziamento illegittimo potrebbe aver diritto all’indennità risarcitoria da considerare rispetto al regime di Job Act e alla Sua anzianità di servizio (mensilità da valutare ma inferiori rispetto alla vecchia normativa);

-        In caso di causa il rischio c’è, ma per entrambe le parti (anche l’azienda ha il suo onere probatorio non indifferente).

 

Avv. Egidio Rossi

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