Coeredi e gestione dell’immobile comune
Buongiorno, sono proprietaria per l'85% di un appartamento lasciatomi in successione da mio padre mentre un altro figlio di mio padre, nato fuori dal matrimonio, lo e' per il 15%. Attualmente la casa è occupata da mia madre, moglie legittima di mio padre, e nella stessa casa io sono residente sin dalla sua costruzione. Posso continuare a viverci per sempre, anche dopo la morte di mia madre, anche se io non volessi riscattare mai la quota di questo signore, neanche da terzi a cui lui possa averla ceduta?
Eredità e Successioni
(16/01/2018)
Avvocato Livia Achilli
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Risposta:
La fattispecie che ci descrive rientra nella comunione ereditaria, ovvero quell’istituto secondo il quale un bene lasciato in eredità cade nella proprietà (comproprietà) di due o più soggetti. Nel caso di specie Lei è comproprietaria con l’altro figlio di Suo padre. Questa situazione giuridica non Le riconosce in automatico un diritto di abitazione vitalizio, posto che anche l’altro comproprietario vanta come Lei (seppur in quota minore) diritti sul bene. Ciò potrebbe esporLa, da un lato, alle richieste del fratello a un pagamento a titolo di indennità di occupazione dell’immobile per la quota del 15% di sua proprietà (una sorta di “affitto” per aver goduto esclusivamente del bene immobile). Inoltre, l’altro comproprietario, qualora volesse liquidare (quindi avere un guadagno economico dall’immobile) potrebbe: chiedere che Lei acquisti la sua quota ovvero (in caso di Suo diniego), rivolgersi al Tribunale competente per luogo per chiedere la divisione giudiziale del bene, che potrebbe risolversi con la vendita all’asta, in caso di mancato accordo tra i comproprietari. Naturalmente è da verificare se Lei non sia titolare, così come la madre, di un diritto di abitazione, diritto suscettibile di valutazione economica all’epoca dell’eventuale vendita del bene. Per quanto riguarda un eventuale cessione della quota del 15%, al di là delle evidenti difficoltà di concludere un’operazione del genere, segnaliamo che lei sarebbe legalmente tutelata dalla norma sul “retratto successorio” che impone l’obbligo di offrire in prelazione l’acquisto della quota agli altri coeredi e, in caso di intervenuta cessione, a questi il diritto di riscattarla dai terzi.
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