Gli ordini di protezione contro gli abusi familiari: come funzionano?
Per rispondere al Suo quesito, riteniamo opportuno segnalare quanto segue.
Quando la condotta del coniuge o di altro convivente o componente del nucleo familiare adulto è causa di grave pregiudizio all’integrità fisica o morale ovvero alla libertà dell’altro coniuge o convivente o componente del nucleo familiare adulto, sempre che non sia stata proposta domanda di separazione o divorzio, si può chiedere al Giudice di emanare un ordine di protezione familiare.
La legge italiana dispone dunque precisamente delle misure cautelari contro la violenza nelle relazioni familiari: esse consistono nell’ordine, da parte del giudice, della cessazione della condotta violenta ed eventualmente nell’allontanamento coercitivo dalla casa familiare.
Per quanto concerne il procedimento da seguire per ottenere l'ordine di protezione, segnaliamo che la vittima, per ottenere una misura di protezione, deve ricorrere, anche personalmente, al Tribunale del luogo in cui ha la propria residenza o domicilio.
A seguito della presentazione del ricorso, il Presidente del Tribunale nomina il Giudice a cui è affidata la trattazione della causa: quest’ultimo sente le parti, dispone eventuali indagini sui redditi, sul tenore di vita e sul patrimonio delle parti e provvede con decreto motivato immediatamente esecutivo.
In caso di urgenza, il Giudice può emettere il decreto dopo avere assunto sommarie informazioni e fissa successivamente l’udienza in cui devono essere presenti le parti e al termine della quale vi è la conferma, la modifica o la revoca dell’ordine di protezione.
Avvocato Marta Calderoni