Accordi patrimoniali tra coniugi in vista di separazione: quando sono validi

Io e mia moglie vorremmo regolamentare alcuni aspetti patrimoniali nel caso in cui ci dovessimo separare. È possibile farlo? Un patto tra di noi sarebbe nullo?
Famiglia (29/09/2025)
Risposta:

Un accordo tra coniugi che regoli preventivamente gli aspetti patrimoniali in vista di una eventuale separazione non è automaticamente nullo, secondo l’orientamento giurisprudenziale più recente. Tuttavia, è necessario rispettare determinati limiti e condizioni.

 

Tradizionalmente, la giurisprudenza riteneva nullo ogni patto preventivo tra coniugi che disponesse sugli effetti economici della futura crisi coniugale, perché considerato in contrasto con l’indisponibilità dello status e dei diritti che ne derivano (art. 160 c.c.). Tale nullità era ritenuta assoluta, con riferimento anche ad accordi solo patrimoniali, in quanto considerati “condizionanti” la libertà di scelta in ordine alla separazione.

Con il tempo, tuttavia, si è affermata una lettura più evolutiva, che valorizza l’autonomia privata dei coniugi, soprattutto quando gli accordi riguardano solo aspetti patrimoniali e non ledono diritti indisponibili (es. mantenimento dei figli o condizioni dell’affidamento).

 

Con una recente ordinanza (la n. 20415/2025), la Corte di Cassazione ha ribadito e rafforzato l’orientamento più aperto alla libertà di pattuizione tra coniugi:

  • Ha affermato che non è nullo l’accordo tra coniugi che regola anticipatamente la divisione dei beni, la destinazione della casa familiare o la rinuncia a pretese economiche future, purché rispetti i limiti della legge.
  • La Corte ha chiarito che tali patti non violano il principio di indisponibilità dello status coniugale, in quanto non incidono sulla scelta di separarsi, ma solo sugli effetti economici che ne derivano.
  • Ha distinto tra accordi “condizionanti” la separazione (i quali sono vietati) e accordi meramente regolativi degli effetti economici (ammessi se rispettosi della volontà consapevole e informata di entrambe le parti).
  • Inoltre, ha sottolineato che questi accordi possono costituire un valido strumento di prevenzione del conflitto, con beneficio per entrambe le parti e per l’efficienza del sistema giudiziario.


L’ordinanza della Cassazione n. 20415/2025 rappresenta un importante passo verso il riconoscimento dell’autonomia negoziale in ambito familiare, con l’obiettivo di incentivare soluzioni responsabili e consensuali (è bene precisare, in ogni caso, che eventuali future pronunce giurisprudenziali potrebbero non aderire a tale impostazione). Gli accordi preventivi tra coniugi su aspetti patrimoniali possono, dunque, ritenersi ragionevolmente validi se redatti correttamente e nel rispetto dei limiti sopra evidenziati.

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