Sono separata e ho un nuovo compagno. Posso ospitarlo a casa mia anche con mio figlio?
Sono separata da diversi mesi ed ho un bambino di circa 5 anni. Frequento un uomo da diversi mesi, la relazione è seria. Vorrei sapere se può restare a dormire da me quando il bambino non c'è e se, quando invece lo presenterò, potrà pernottare in maniera occasionale? Legalmente sbaglio qualcosa? Non vorrei il mio ex potrebbe creare dei problemi ovviamente in forma legale.
Il Suo attuale compagno può certamente pernottare nella Sua abitazione, quando il minore si trovi collocato presso il papà e quindi non sia presente.
Quanto alle prospettive future di convivenza o parziale convivenza con il compagno, pure quindi in presenza del minore, non possiamo certo dire sia una opzione da escludere.
Il genitore separato ha tutto il diritto - in astratto - di proseguire la sua traiettoria di vita anche sotto il profilo relazionale e dei nuovi rapporti.
Certamente, in tale schema, in presenza del figlio occorre ben tenere presente un parametro: il miglior interesse del minore.
In tale voce rientra naturalmente l'obbligo di assicurare al bambino un ambiente familiare sereno, equilibrato, con punti di riferimento e con elementi non destabilizzanti o che possano creare in lui disorientamento.
Le scelte del genitore non devono essere in contrasto con l’”esigenza del minore, di elaborare il cambiamento nei tempi dovuti”[1].
Inoltre, quanto qui esposto vale per una relazione stabile e consolidata, sì da non introdurre nella vita del figlio un adulto di passaggio, e che non turbi e/o possa comportare un pregiudizio per il minore.
Il diritto del genitore di rifarsi una vita relazionale deve quindi essere contemperato con il rispetto dell'equilibrio del minore e dell’accettazione della nuova realtà.
La figura del nuovo compagno può quindi essere introdotta gradualmente alla conoscenza del piccolino, possibilmente con qualche contatto pomeridiano e più frequente.
V'è poi l'aspetto, fondamentale, della comunicazione: questo vale sia nei confronti del papà del bambino, che verso il minore stesso.
Occorre sul punto pertanto confrontarsi con il papà e informarlo che un altro adulto verrà a contatto con la vita del figlio, rassicurarlo e avere la certezza quindi che sia informato e che non ponga ostacoli e che non sia occasione di futuri (anche strumentali..) conflitti.
E quindi la comunicazione con il minore: a 5 anni i bambini sono molto ricettivi, sensibili e assolutamente in grado di porsi domande e ascoltare ed essere ascoltati.
Occorrerà pertanto spiegargli la nuova situazione, cosa rappresenta il nuovo compagno e, in ogni caso, garantire sempre il rispetto, il ruolo e la presenza della figura paterna.
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[1] Cass. civ., Sez. I, Sent., 10/05/2017, n. 11448