Covid 19: come affronta l’emergenza il Sindaco di Segrate. Intervista a Paolo Micheli (maggio-giugno 2020)
In questa breve intervista facciamo il punto con il Sindaco di Segrate, Paolo Micheli (si veda in note riferimenti biografici, ndr), su come l’Amministrazione che guida ha affrontato l’emergenza sanitaria causata dalla pandemia da Covid-19, ripercorrendo i principali provvedimenti adottati.
D: Buongiorno Sindaco Micheli, in occasione dell’emergenza sanitaria da Covid 19, oggi ancora in corso, i sindaci sono stati chiamati ad operare in prima linea, per far fronte a tutte le problematiche e disagi che hanno dovuto affrontare, e stanno ancora affrontando, i cittadini. In particolare, il Comune di Segrate quali misure ha intrapreso e intende intraprendere a sostegno dei propri cittadini in difficoltà?
R: Posso solo fare un riassunto di quello che abbiamo fatto in questi mesi di emergenza: dopo la gestione iniziale della progressiva vorticosa chiusura di tutte le attività, abbiamo organizzato il sostegno ai cittadini che erano costretti in casa, con dipendenti comunali e tantissimi volontari che hanno fatto consegne di medicinali, pacchi viveri, acquisti. Nel momento più critico, a fine marzo, abbiamo aperto uno sportello di aiuto psicologico, risposta ai tanti casi di paura, ansia, disperazione.
Abbiamo consegnato a casa a tutte le famiglie di Segrate delle mascherine lavabili, due a persona, che, tra i primi comuni in Italia, abbiamo pensato e realizzato. Per aiutare le famiglie più in difficoltà in attesa dei buoni spesa finanziati dai trasferimenti statali abbiamo promosso un Fondo di Mutuo Soccorso che ci ha concesso di far fronte ai problemi più urgenti.
Per la fase che stiamo vivendo adesso, che io chiamo del “rilancio”, abbiamo pensato in primo luogo al commercio cittadino, ai negozi di vicinato. Già nel periodo della chiusura sui nostri social abbiamo segnalato tutti i negozi cittadini, per fortuna molti, che si sono organizzati per il servizio a domicilio, dagli alimentari, alle farmacie, alle lavanderie, oculistica, cosmetici, ortopedici. Recentemente abbiamo preannunciato a tutti loro l’esenzione di tasse come la TOSAP, mentre adesso giorno dopo giorno stiamo sottolineando e incoraggiando le riaperture di questi servizi essenziali.
Poi, abbiamo lanciato un piano straordinario di sostegno ai servizi educativi da 0 a 6 anni, dopo che un sondaggio ci aveva confermato come un problema diffuso e sentito poter usufruire di questi servizi adesso che molti più genitori tornano a dover uscire di casa per lavoro e sta mancando in molti casi la disponibilità dei nonni, che sono, per l’età, la categoria messa più a rischio da questa malattia.
Voglio anche sottolineare che abbiamo lavorato, pensando al medio e lungo periodo. Abbiamo accelerato, ovunque era possibile, il piano di lavori pubblici, approfittando della diminuzione del traffico e soprattutto della chiusura all’utenza delle scuole.
Infine, abbiamo intensificato la programmazione della rete Ciclopolitana, cioè un sistema ben collegato e segnalato di percorsi ciclabili, che la difficoltà del trasporto pubblico in questa fase sta rendendo una soluzione ora d’attualità, ma che sarà in futuro una scelta di qualità di vita.
D: Tra le misure emergenziali che ha dovuto assumere soprattutto nella fase 1, ve ne sono alcune che considera più sofferte rispetto ad altre, più impattanti negativamente sulla vita dei suoi cittadini?
R: Difficile fare una graduatoria. Le proteste maggiori che ci sono arrivate hanno riguardato la chiusura dei parchi e dei giardini. Segrate è “la città dei tre parchi” e i segratesi vivono intensamente il molto verde di cui disponiamo.
D: Per monitorare dal punto di vista epidemiologico la popolazione, quali ritiene essere gli strumenti più adeguati?
R: Sono d’accordo con chi indica le tre T: test, tamponi e tracciamento. I test sierologici, rapidi e venosi, dopo il Decreto regionale n.3131 sono facilmente disponibili. I tamponi sono più costosi e non sempre disponibili. Insoluto, almeno qui nella nostra zona, è il problema del tracciamento, che richiede competenze e coordinamento a più livelli. Noi, comunque, nell’attesa di un intervento organico da parte della nostra ATS, ci stiamo lavorando, perché l’infezione si ferma solo se siamo in grado di rintracciare e avvisare rapidamente le persone che possono essere state contagiate da un nuovo caso positivo.
D: In particolare, per quanto concerne i test sierologici, quali sono le modalità con cui il Comune intende procedere? Ritiene che vi possano essere implicazioni legali soprattutto in ordine alla sfera della privacy dei cittadini?
R: Stiamo facendo un’indagine di mercato tra le strutture che possono agire nella nostra zona per segnarle con i rispettivi costi. Non vedo problema di privacy: i laboratori privati dovranno seguire le attuali indicazioni regionali, provvedendo alle segnalazioni previste.
D: La pandemia ha posto in modo evidente anche la questione della sicurezza sui posti di lavoro. Il Comune di Segrate come ha affrontato problema?
R: Molto semplicemente. Abbiamo messo in smart working gran parte dei dipendenti e previsto l’ingresso del pubblico su appuntamento rispettando distanze e utilizzo di presidi sanitari. Ora io, quale datore di lavoro, sto acquistando i test sierologici per metterli a disposizione dei dipendenti del comune e delle farmacie comunali in modo da monitorare la loro situazione a tutela di loro stessi e dell’utenza.
Molte grazie Sindaco per il tempo che ci ha dedicato e buon lavoro!
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Nota:
Paolo Micheli ricopre l’incarico di Sindaco del Comune di Segrate, Milano, dall’anno 2015. E’ stato in precedenza, eletto nell’anno 2013, consigliere Regionale in Regione Lombardia e prima ancora, nel 2010, consigliere comunale di Segrate. Nel 2009 ha fondato la lista civica “Segrate Nostra” (http://segratenostra.it/sito/). Prima di occuparsi a tempo pieno di politica ha lavorato in Mediaset.