Se vengo accusato ingiustamente di un reato come posso essere risarcito?
Buongiorno, sono medico veterinario specialista ambulatoriale presso ASP : sono indagata per il delitto p .e p . degli artt.81cpvn°11e 640 comma II c. p. per dei fatti commessi , SECONDO L'ACCUSA ,in date dagli investigatori specificate nella contestazione . Nei fatti però la scrivente non era di servizio in quei giorni ovvero nelle date attribuite alla contestazione . La mia domanda è questa : potrò essere rimborsata dei danni materiali (parcella avvocato ) e psichici( stress alla persona ) indotti da questa causa che si protrae da anni ? Nel ringraziarLa per una gradita risposta invio cordiali saluti.
Una volta accertata la Sua estraneità nella vicenda, se il procedimento penale è stato originato dalla presentazione di una denuncia-querela da parte di un privato, con grande probabilità, quest'ultimo verrà condannato al pagamento delle Sue spese legali. In questo modo, quantomeno, potrebbe "rientrare" delle spese da Lei sostenute per la Sua difesa penale.
Inoltre, se Lei avesse prove circa la malafede di chi La ha accusata, potrebbe denunciare questa persona per il reato di calunnia, previsto dall'art. 368 Codice Penale, e richiedere in quel frangente il risarcimento dei danni subiti attraverso la costituzione di parte civile.
Nel caso in cui il procedimento penale sia partito d'ufficio, purtroppo, non c'è la possibilità che le proprie spese legali vengano pagate da altri in caso di assoluzione.
Tuttavia, ai sensi della "Legge Vassalli" (L. 117/1988 e successive modifiche), un soggetto che ritiene di avere subito dei danni dall'operato di Pubblici Ministeri e Giudici può ad essi richiedere il risarcimento dei danni subiti.
Avvocato Nadia Mungari