IL MIO VICINO DI CASA MI MOLESTA E MI INSULTA. POSSO SPORGERE QUERELA?
In base a quanto da Lei descritto sembrerebbe che sussistano gli estremi della querela, ma il Suo quesito pone una questione molto delicata e, quindi, sarebbe opportuno un esame più approfondito.
Negli ultimi anni, la giurisprudenza ha ammesso la possibilità di un reato di stalking condominiale. Il reato di stalking è disciplinato dall'art. 612 c.p. ed è, generalmente, riferito ai rapporti rientranti nella sfera affettiva (ad esempio, i rapporti tra ex fidanzati, o tra ex coniugi).
Tuttavia, di recente è stato ammesso il reato di stalking condominiale, per quelle condotte realizzate nel contesto condominale, ossia da uno o più condomini, in danno di altri condomini.
Si deve trattare di condotte che siano tali da suscitare un fondato timore per l'incolumità propria o dei propri cari, tanto da costringere la vittima di queste condotte a modificare le proprie abitudini di vita, ad esempio cambiando gli orari in cui esce di casa per non incontrare il molestatore; oppure, chiudendo le finestre per non essere spiato.
Le condotte intimidatorie possono protrarsi per diversi anni, oppure concentrarsi in un arco temporale ristretto, possono consistere in danneggiamenti, in minacce, in rumori continui che turbino il normale svolgimento della vita quotidiana.
La descrizione delle condotte da Lei fatta (bucare i panni stesi, gettare acqua dentro l'appartamento, bussare pesantemente il soffitto, attendere l'arrivo dei suoi familiari per rivolgergli frasi intimidatorie o insulti) e la circostanza che le condotte si protraggono da diversi anni possono far pensare ad una condotta di stalking. Tuttavia, sarebbe opportuno un esame più approfondito della Sua situazione, anche al fine di valutare l'opportunità di un'azione civile o di un'azione penale, per tutelare i suoi interessi.