VOGLIO EMANCIPARMI. COME FACCIO?
Buongiorno, vorrei togliermi una curiosità che ho in testa da diversi mesi. Ho circa 17 anni, il mio ragazzo è maggiorenne ed abbiamo entrambi un lavoro. La mia situazione in famiglia non è particolarmente armoniosa e per stare più tranquilla avevo pensato di trasferirmi dal mio compagno che vive già solo. Ovviamente i miei non sarebbero d' accordo. Da quel che mi risulta l'unica eccezione per cui un minorenne può andare a vivere da solo è se viene emancipato da un giudice tutelare: se ho un lavoro cambia qualcosa? viene riconosciuta la capacità di mantenersi da sola a livello economico ? vorrei saperne di più... grazie in anticipo!
Rispondendo immediatamente al Suo quesito, per poter ottenere la dichiarazione di emancipazione deve avere compiuto almeno 16 anni e deve contrarre matrimonio, con la preventiva autorizzazione del Tribunale. La circostanza che Lei abbia un lavoro potrebbe, in ipotesi, influire positivamente sulla valutazione della Sua maturità psico-fisica.
Con la riforma del diritto di famiglia sono state abrogate le norme che consentivano al minore di chiedere l'emancipazione, anche a prescindere dal matrimonio.
Ad oggi, il minore che contrae matrimonio è, di diritto, emancipato (art. 390 c.c.).
Ciò significa che, se Lei e il Suo compagno volete raggiungere l'emancipazione dovrete celebrare il matrimonio.
Poichè uno dei due è minorenne, è necessaria l'autorizzazione del Tribunale.
L'istanza per l'autorizzazione a contrarre matrimonio può essere fatta dal minore al Tribunale del luogo di residenza.
Nel corso del procedimento sarà valutata la vostra maturità psico - fisica, le ragioni che vi spingono alla richiesta, sarà sentito il Pubblico Ministero e i vostri genitori.
Valutate tutte queste circostanze, il Giudice potrebbe autorizzarvi a contrarre matrimonio.
Con il matrimonio il coniuge minorenne sarebbe emancipato.
Il minore emancipato può compiere da solo gli atti di ordinaria amministrazione, per gli atti di straordinaria amministrazione è necessaria l'assistenza di un tutore, che può essere il coniuge se è maggiorenne o gli stessi genitori.
Per fare alcuni esempi, una volta ottenuta l'autorizzazione dal Tribunale e dopo esservi sposati, potreste (e dovreste) vivere insieme, fare la spesa, pagare le bollette, affittare una casa.
Tuttavia, anche se sposati ed emancipati, non potreste comprare una casa, comprare un'auto, etc..
Per il compimento di questi atti (e, più in generale, degli atti di straordinaria amministrazione), come detto, deve essere nominato un tutore che, generalmente, è scelto tra i genitori.