Relazione genitoriale violenta. Come ci si deve comportare?

Buongiorno, sono una vedova di 62 anni, da agosto ho ripreso in casa mia figlia di 35 anni divorziata e con un passato molto burrascoso, anche disoccupata. Non ha mai accettato e non accetta tutt'ora la convivenza con me, mi detesta e non vuole alcun aiuto nè da me nè da nessun famigliare, sta fuori casa tutto il giorno e spesso notti intere, ha frequentato brutte compagnie ed abusa di alcool e questo scatena in lei un'ira e una rabbia con tutti, urla anche in piena notte e vuole dettare legge lei in casa mia. io sto malissimo, sono dimagrita 10 chili, non dormo e mangio pochissimo; è una situazione invivibile. Più di una volta le ho tolto le chiavi di casa ma poi non sapendo dove andare mi telefona come un agnellino e mi chiede se può tornare ma poi dal giorno dopo ricomincia la violenza in lei.Curo anche due nipotini piccoli, come posso tutelarmi per evitare il peggio, vorrei che se ne andasse in un centro di accoglienza e riprendere la mia vita e serenità Cosa posso fare, ringrazio
Famiglia (08/12/2018)
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Autore:
Avvocato Guido Vecellio
Diritto bancario e Cartelle esattoriali, Condominio, Recupero Crediti
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Risposta:

Le parole di uno psicoterapeuta, esaminando la situazione che ci viene rappresentata sarebbero queste:" a differenza di ciò che si pensa comunemente, una relazione genitoriale violenta non coincide con assenza di legami, anche se si esprime in modo distruttivo. Compiacere, blandire, nascondere per non urtare la suscettibilità del figlio rende questo più prepotente e si assiste ad un ribaltamento di ruoli. I figli cioè diventano padroni della casa".

Le parole dell'avvocato, pur comprendendo la situazione, sono diverse, ma sono rimesse alla forza di volontà che Ella dovrà avere per la soluzione del problema.

Si potrebbe diffidare il soggetto, intimandogli un radicale cambiamento comportamentale, pena la richiesta di abbandono del domicilio ed inoltrare richiesta al Tribunale per fare intervenire gli Assistenti Sociali, attesa la presenza di minori.

Segnalare inoltre al Comando dei carabinieri la situazione insostenibile di convivenza. 

Ella ci riferisce del passato burrascoso di Sua figlia, il cui nominativo potrebbe già essere negli archivi delle Forze dell'Ordine. In questo caso sarebbe più facile ottenere una espulsione del soggetto di cui trattasi dalla casa. E' chiaro che la violenza è di due tipi: fisica e verbale.

Lasciamo a Lei valutare quale delle due prevalga nel rapporto con sua figlia ed agire così di conseguenza. Da ultimo, attesa la dipendenza da bevande alcoliche potrebbe essere utile rivolgersi agli Alcolisti Anonimi.

 

Avvocato Guido Vecellio

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