Il canone Ater cambia in base al reddito?

Salve, avevo la residenza presso un'abitazione dell'ATER del Comune di Roma, precedentemente assegnata a mia nonna. Defunta mia nonna, sono continuati, per circa 3 anni, ad arrivare bollettini per canoni mensili, da parte dello stesso ATER, intestati alla defunta (di circa 130,00 €). Successivamente, i bollettini sono iniziati ad arrivare a mio nome con un importo di parecchio superiore (circa 750 €). A questo punto, l'ATER mi ha inviato una richiesta di pagamento per la differenza tra i bollettini attuali e quelli arretrati ( i quali venivano regolarmente pagati), dal mese in cui è defunta l'intestataria del contratto (750,00 - 130,00), per un importo complessivo di circa 30000€. Volevo sapere se fosse possibile contestare la richiesta dell'ente in questione, vista la richiesta di pagamento avvenuta senza un preavviso, per canoni, fino ad allora, mai pretesi. Grazie.
Locazioni ad uso abitativo (30/04/2018)
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Autore:
Avvocato Marta Calderoni
Locazioni commerciali, Eredità e Successioni, Recupero Crediti, Risarcimento danni e responsabilità civile, Immobili, Famiglia
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Risposta:

Per rispondere al Suo quesito riteniamo opportuno segnalare che, per espressa previsione del regolamento Ater, il canone di locazione contrattualmente determinato ogni anno – con effetto dal 1 gennaio – è soggetto a variazione, sulla base del reddito imponibile del nucleo familiare relativo all’anno precedente a quello dell’ultima dichiarazione fiscale.

Quanto sopra in considerazione del fatto che il canone di locazione che viene versato dagli assegnatari degli alloggi Ater è parametrato al reddito.

È dunque verosimile che il canone di locazione che veniva versato da Sua nonna (pari a 130,00 euro mensili), parametrato sul reddito di quest’ultima, sia ben diverso dal canone di locazione che è tenuto a pagare Lei, determinato sulla base del Suo reddito – evidentemente maggiore.

Ciò che non comprendiamo è il motivo per il quale la richiesta di pagamento delle differenze di canone venga avanzata da Ater solo adesso, cioè a distanza di oltre tre anni; sarebbe opportuno capire il momento esatto in cui l’Ente è stato avvisato del decesso di Sua nonna e come sono stati definiti i rapporti tra Lei ed Ater a seguito del decesso di costei e dell’occupazione dell’immobile da parte Sua.

Se l’Ente ha saputo immediatamente del decesso ed ha continuato a richiedere il pagamento del canone di 130,00 euro al mese pur sapendo che l’immobile non era più occupato dalla defunta, la richiesta di pagamento delle differenze pervenuta ora potrà essere validamente respinta.

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