la normale tollerabilità delle immissioni sonore in condominio

I vicini di casa impediscono il sonno con effusioni amorose molto rumorose a tarda notte, spesso fino alle 3.00 o alle 4.00 con la frequenza di circa due volte a settimana da mesi. Ciò è debilitante e nel lungo termine sta avendo effetti sul normale svolgersi della mia vita. Ho avvisato l'amministratore, che li ha contattati, ma senza risultati. Ho urlato di fare silenzio (mi hanno sentito: sul momento hanno smesso, ma poi mi hanno scimmiottato), ho lasciato una lettera davanti alla porta (hanno risposto dichiarandosi innocenti: falso. Possono testimoniare la mia ragazza, registrazioni audio, e probabilmente altri condomini). Chiedo se è possibile fare causa e quanto si può chiedere di danno.
Condominio (29/04/2019)
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Autore:
Avvocato Egidio Rossi
Diritto del lavoro, Separazione divorzio e modifica delle condizioni, Divorzio breve, Condominio, Recupero Crediti, Risarcimento danni e responsabilità civile, Locazioni ad uso abitativo, Immobili
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Risposta:

A norma dell'art. 844 del Codice Civile "Il proprietario di un fondo non può impedire le immissioni di fumo o di calore, le esalazioni, i rumori, gli scuotimenti e simili propagazioni derivanti dal fondo del vicino, se non superano la normale tollerabilità, avuto anche riguardo alla condizione dei luoghi".

In sostanza, partendo dal presupposto che è impossibile, soprattutto in una realtà di vicinato all'interno di un condominio, pensare che non vi possano essere rumori provenienti dagli appartamenti vicini, la normativa richiamata sancisce che è possibile impedire al vicino di produrre ed immetere rumori nella proprietà altrui quando tali immissioni superano la "normale tollerabilità".

Si evidenzia che la normale tollerabilità è stata più volte valutata dai giudici caso per caso, tenendo conto sia di precise misurazioni fonometriche (misurando i decibel dei rumori in relazione a un determinato momento della giornata) sia della particolare collocazione dei luoghi e della loro conformazione.

Elemento importante, inoltre, la tempistica della produzione dei rumori (di notte, ovviamente, più percepibili e disturbanti).

Alla luce di quanto sopra, e tenendo conto del fatto che non è possibile definire con precisione il concetto di normale tollerabilità dei rumori, si potrebbe valutare la possibilità di agire nei confronti dei Suoi vicini per intimare l'immediata cessazione della condotta di disturbo o, quantomeno, di porre in essere degli accorgimenti per limitare le immissioni sonore e ricondurle nell'alveo della normale tollerabilità.

 

Avvocato Egidio Rossi

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