Può essere evitato il protesto di un assegno bancario?
Nel 2012 è stato siglato un accordo tra le principali Banche italiane, con il beneplacito della Banca d'Italia,finalizzato ad eliminare le procedure di protesto per gli assegni bancari.
Questo a causa delle consistenti spese e delle gravi conseguenze in capo al protestato, stante il numero crescente di insolvenze dato il particolare momento di congiuntura. Quali sono i presupposti di questo nuovo modus operandi? Sono venute a mancare le categorie dei "giranti", perchè le Banche consegnano ai loro correntisti carnet con assegni su cui è apposta la clausola di non trasferibilità. Le Banche non sono pertanto obbligate a procedere al protesto dell'assegno andato insoluto.
Il D.L.6 dicembre 2011 n.201 convertito nella Legge 22/12/2011 n.214 ha stabilito che gli assegni bancari e postali emessi per importi superiori a 1000 euro debbano avere obbligatoriamente la clausola di non trasferibilità, unitamente all'indicazione del beneficiario. Ciò al fine di prevenire il riciclaggio di danaro.
Contrariamente a quanto avveniva in passato, al correntista viene consegnato un libretto di assegni personali e non traferibili. L'introduzione di tale normativa costituisce un deterrente al riciclaggio di danaro sporco, causa i continui passaggi da un c/c all'altro mediante girata, rendendo così difficoltosa la tracciabilità del danaro di provenienza mafiosa o illegale. Se Ella ritiene che la Sua situazione si identifica con quanto sopra esposto potrà rivolgersi alla Banca adducendo tali argomentazioni.