Vendita di recensioni online: cosa si rischia?

Buongiorno, sono un self-publisher sulla piattaforma Amazon. Mi occupo di pubblicare libri in formato Kindle, cartaceo, Audio. Fa parte del lancio di un nuovo libro l'acquistare recensioni, al fine di migliorare il posizionamento sul sito. La procedura consiste nell'inviare un importo adeguato (il costo del libro + il pagamento per la "prestazione") tramite Paypal, a un referente organizzato in grado, tramite una sua squadra, di pubblicare mediamente 50/60 recensioni sul libro. Domanda: Quali sono i rischi dal punto di vista legale?

Risarcimento danni e responsabilità civile (29/11/2019)
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Autore:
Avvocato Marta Calderoni
Locazioni commerciali, Eredità e Successioni, Recupero Crediti, Risarcimento danni e responsabilità civile, Immobili, Famiglia
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Risposta:

Per rispondere al Suo quesito, riteniamo opportuno segnalare quanto segue.

Per quanto concerne l'attività di redazione di recensioni false (ossia artefatte e non veritiere in quanto rese senza aver personalmente testato il prodotto), sottolineiamo che si tratta di un'attività illecita che può integrare il reato di sostituzione di persona, previsto e punito dall'art. 494 c.p. 

Dunque vendere falsi feedback sui social media – tra l’altro con il precipuo scopo di cederli agli imprenditori potenzialmente interessati – potrebbe dar luogo ad una fattispecie perseguibile penalmente a seguito della presentazione di una denuncia (magari di un concorrente sospettoso o della stessa piattaforma su cui è stato inserito il testo).

Peraltro tale comportamento integra altresì la truffa ai danni dei consumatori ed è un'attività che può falsare la concorrenza ed il mercato; determina infatti non soltanto una violazione delle regole civilistiche della piattaforma, ma anche un ingiusto profitto a discapito degli altri concorrenti con un comportamento non corretto. 

A seguito di segnalazioni o denunce, le indagini vengono condotte dalla polizia postale, in grado di recuperare l’ID di connessione a internet tramite il quale viene attuata la truffa e così di identificare il responsabile dei “pacchetti di recensioni”. 

Peraltro una recensione positiva falsa potrebbe integrare altresì un atto di concorrenza sleale, per il quale il competitor che lo subisce potrebbe chiedere il risarcimento del danno. 

 

Avvocato Marta Calderoni

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