Come è disciplinato il recesso dal contratto?
Per rispondere al Suo quesito, riteniamo opportuno segnalare quanto segue.
Non abbiamo ben compreso perché fosse necessario il codice RMA per l'esercizio del diritto di recesso da parte Sua.
Infatti il Return Merchandise Authorization, detto anche codice RMA, è un'autorizzazione che viene comunicata dall'azienda preposta alla riparazione o sostituzione di un prodotto elettronico in periodo di garanzia al cliente, che precedentemente ha richiesto la riparazione o la sostituzione del prodotto; nel caso di specie, tuttavia, se abbiamo ben compreso, Lei non aveva attivato la garanzia per vizi sul prodotto acquistato (chiedendo, appunto la riparazione o la sostituzione) ma era intenzionato ad esercitare il diritto di recesso.
Con riferimento al diritto di recesso, precisiamo quanto segue.
Il recesso è la possibilità, riconosciuta ad una delle parti, di sciogliere unilateralmente il contratto, ossia di estinguere tutte le obbligazioni assunte con esso, senza che sia necessario il consenso dell’altra parte.
Il diritto di recesso è diversamente disciplinato all’interno del Codice Civile e del Codice del Consumo. In particolar modo, l’articolo 1373 c.c. disciplina il diritto di recesso, attribuito ad una delle parti dalla legge o dal contratto stesso, prevedendo due ipotesi:
- Se il contratto non è ancora stato eseguito, è possibile di recedere finché il contratto non abbia avuto un principio d’esecuzione;
- Se l’esecuzione è già iniziata, il recesso è esercitabile ma non ha effetto per le prestazioni già eseguite o in corso d’esecuzione.
È inoltre previsto che le parti possano sottrarsi a questa disciplina, andando a caratterizzare il diritto di recesso in modo peculiare per la singola transazione, eventualmente prevedendo maggiori garanzie.
Il Codice del Consumo (D.Lgs. n. 206 del 6.09.2005 e successive modifiche) prevede invece il diritto di recesso del consumatore, che costituisce uno degli strumenti di protezione più significativi a disposizione del c.d. Contraente debole. La possibilità di sciogliersi dal vincolo contrattuale è attribuita in funzione di “diritto al ripensamento”, quale bilanciamento di un'azione di vendita spesso commercialmente aggressiva.
Assume particolare rilevanza l’ipotesi di recesso esercitabile con riferimento ai contratti e alle proposte contrattuali a distanza (quali per esempio le vendite telefoniche) ovvero negoziati fuori dai locali commerciali in cui il professionista normalmente opera. In questa ipotesi, il consumatore ha diritto di recedere senza alcuna penalità e senza specificarne il motivo, entro il termine di quattordici giorni lavorativi.
Nel caso di specie, non sappiamo se il contratto di compravendita avente ad oggetto il dispositivo medico da Lei concluso sia un normale negozio stipulato fisicamente (il cui recesso è disciplinato dal Codice civile) ovvero se si tratti di una vendita fuori dai locali commerciali (in tal caso il recesso è disciplinato dal Codice del Consumo).
Solo in tale ultima ipotesi, invece, Lei potrà esercitare il diritto di recesso come diritto di ripensamento entro 14 giorni dalla conclusione del contratto, inviando apposita comunicazione in tal senso.
Avvocato Marta Calderoni