Maltrattamenti in famiglia e divorzio

Salve mi chiamo Amina sono sposata, ho un figlio di 5 anni, voglio chiedere il divorzio da 3 anni che nn mi sento bene con lui e tante volte che dico di divorziare, MA mi minaccia di prendere il figlio. Mi ha tolto il telefono e ha scoperto un messagi con uno su internet. Ora sono sola sono straniera, nn vuole divorziare e nn vuole darmi mio figlio, cosa devo fare nn ho nessuno mi minaccia di fare vedere i messagi ai Giudici.

Divorzio breve (03/06/2018)
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Autore:
Avvocato Fabrizio Tronca
Eredità e Successioni, Immobili, Famiglia
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Risposta:

Inannzitutto è urgente precisare che le condotte che attribuisce a Suo marito hanno una rilevanza penale e, sulla scorta di quanto ci indica, possono integrare i reati di percosse, o di lesioni lievi o gravi, o di maltrattamenti in famiglia.

Si tratta di distinte fattispecie penali tutte gravi, che debbono essere denunciate con querela all'Autorità competente (Carabinieri, Polizia, Procura della Repubblica).

Non abbia timore di tutelare i Suoi diritti e soprattuto la Sua integrità fisica e psichica: la conservazione della Sua persona è nel Suo interesse e anche nell'interesse di Suo figlio, che ha diritto ad avere una madre serena e protetta.

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Quanto al rapporto di matrimonio ed al rapporto con il figlio, rileviamo quanto segue.

Qualche messaggio scambiato con altre persone o addirittura una relazione extraconiugale non costituiscono un reato, al massimo un profilo di colpa per la separazione, ma niente che pregiudichi i diitti più importanti.

Certamente l'eventuale infedeltà coniugale non compromette il rapporto madre/figlio, che rimane tutelato sia nell'interesse e nel diritto della prima che, e soprattuto, per diritto del figlio.

Il figlio ha infatti il diritto, tutelato dalla legge, di crescere e poter contare su entrambi i genitori e, in tenera età, specialmente con la mamma.

Salvo casi tassativi di legge (che toccano profili penali) l'affido congiunto del figlio (il dovere di entrambi i genitori di educare, istruire e mantenere la prole) ai genitori è la norma.

Altro aspetto è la collocazione, ovvero presso quale genitore vivrà il bambino: anche in questo caso il genitore non collocatario conserverà il diritto di frequentare il figlio, di educarlo, mantenerlo.

Non ceda, o non si affidi, alle provocazioni che minacciano di "non farle più vedere il bambino": la legge è molto chiara e severa nel garantire che il bambino possa crescere con entrambi i genitori.

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Da ultimo, se Suo marito non intende "concederLe" la separazione (che precede il divorzio), Lei può procedere in autonomia chiedendo mediante ricorso di parte la separazione giudiziale dei coniugi: nessuna legge, e nessun soggetto, impedisce o può impedire la richiesta di separazione/divorzio.

 

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